PREGARE IN MUSICA
INTERVISTA AD ANGELA YAEL AMATO
Ho di fronte a me
Angela Yael Amato, donna di musica. La fisicità decisamente mediterranea,
unita alla sfumatura d’accento che non nasconde il partenopeo, un sorriso
grande ed aperto, sviano, ed a poco a poco disvelano ciò che Angela Yael è
veramente: una fine distillatrice di suoni. La contrapposizione tra visivo, che
pare a prima vista preponderante, ed uditivo: i suoi assoli al violino hanno la
consistenza leggera, ed insieme densa , di una berachah.
D/
La tua estate musicale è stata, con l’aiuto di haShem, ricca di eventi e
soddisfazioni professionali: ti va di parlarcene?
R/ Sì, certo: dal 21
al 27 giugno 2012 si sono svolti i concerti dedicati alla Festa della Musica
& Musequality World Busk. Abbiamo partecipato a tre concerti di questa
rassegna, i primi due nella cornice dell’ Antico Quartiere Ebraico
di Napoli, il terzo a Serrastretta, Calabria, terra di Anousym. Ho avuto la
grande soddisfazione di essere alla guida dell'Ensemble Musicale Giovanile,
giovani musicisti dai 12-16 anni; di suonare insieme a Gennaro Vanacore,
flauto, e Roberta Paturzo, chitarra , nell’ambito del Sefarad Trio, un mix di
antico e moderno, spaziando dalla musica Rinascimentale Sefardita fino a
Piazzolla; e con la Banda Musicale di Serrastretta,
diretta dal Maestro Pino Caruso. A seguire, il 12 agosto si e' tenuto a
Nocera Terinese un concerto in occasione della Conferenza di Rabbi Barbara
Aiello e Lorenzo de' Medici per la prossima inaugurazione della Sinagoga
de' Medici e del primo Centro Interattivo di Cultura e Lingua Ebraica del Sud
Italia.
San Gennaro All'Olmo
Pavimentazione
Napoli San Gregorio Armeno
Nocera Terinese
Serrastretta
D/ Se dovessi
fare un bilancio della tua attività estiva, quali considerazioni ne trarresti?
R/ Sicuramente
l’aver lavorato fianco a fianco con mio figlio Alessandro Yosef
D/ Quindi: Ledor
vaDor, di generazione in generazione. Ed il pubblico come ha reagito
dinanzi al vostro repertorio?
Serrastretta
R/ L’esperienza
del prendere in mano lo strumento all’interno dell’ Antico Quartiere
Ebraico di Napoli è stata toccante : la musica sefardita, patrimonio dei nostri
Padri e Maestri quivi giunti da Sefarad, la Spagna, non risuonava da più
di 500 anni in queste vecchie strade, non vi apparteneva più ; ritornare presso
questi luoghi per eseguire proprio quella musica ha rappresentato molto più di
un’emozione. Ed il pubblico qui accorso ha compreso e recepito il messaggio di
un popolo ai tempi forte di tradizioni e cultura: un’
identità completamente annientata dall’Inquisizione; ma non soppressa: gli Ebrei Napoletani
,specialmente coloro che ancora abitano nel vecchio quartiere di Napoli e
nelle zone remote sui monti Sorrentini, hanno mantenuto la loro identita’
attraverso le tradizioni in modo inconscio, ossia quasi sempre senza
nemmeno sapere che provenissero dall’ebraismo. I luoghi , e le anime, portano
dentro di sè tracce indelebili, un’identità interiore che ha trasceso i secoli,
e che si avverte inesorabilmente anche quando tutto pare sepolto, che salta
fuori come il suono puro e vibrante della melodia Ladina. Anche in quel di
Serrastretta c’è stata la stessa grande risposta da parte del pubblico,
ma con una vicinanza molto più stretta : qui le persone portano tuttora
nell’anima le loro radici: in Calabria l’identita Ebraica ha vissuto durante i secoli nella coscienza degli Ebrei.
D/ Riassumendo:
il pubblico napoletano ha rivissuto nel passato, quello calabrese ha rivissuto
nel presente
R/Esatto:
a Napoli il suono della Rosa Enflorece, per esempio, rivive dal passato, a
Serrastretta appare vivo nel presente. La musica ebraica è finalmente tornata a
casa!
D/ Il violino fa
parte della tradizione musicale ebraica: hai scelto il violino o sei stata
scelta da esso?
R/ Il violino e’ lo
strumento che fa risuonare il cuore per antonomasia: le corde una volta
erano parte di strumenti molto piu’ rudimentali - ad esempio esiste in
Calabria una Lira Calabrese a tre corde, tutt’ora suonata- così i vari
salteri, e viuele rinascimentali in genere, producono vibrazioni toccanti. Non
sappiamo esattamente ‘che cosa’ il suono produca nella mente delle persone,
fatto sta che che i suoni mettono ordine nella mente, ed in particolare ,
quando la musica e’ composta bene, produce effetti positivi tali da generare
anche la correzione ed il perfezionamento dei sentimenti. Le vibrazioni dello
strumento, in particolare quelle del violino, trasmettono infinita
armonia e fungono da vero e proprio canale di comunicazione tra
esecutore ed uditore. Cio’ che vibra, ed il modo nel quale vibra, imprime
un messaggio nell’inconscio che resta nella memoria; il risentirne il
suono è un veicolo per riportare nel conscio quei sentimenti che appaiono
dimenticati , ma mai sopiti: come l’Anima Ebraica. In questo la musica
oltrepassa tutti gli ostacoli, e diventa un mezzo di comunicazione diretta,
universale ,senza barriere, dove non vi sono diversita’ di lingue o idiomi. E’
risaputo come anche gli animali, o qualsiasi creatura vivente, avvertano le
vibrazioni ed il significato della musica. Sì: il violino mi ha scelto ;
e dopo che ho iniziato a suonarlo non ho mai piu’ smesso.
D/ Ami suonare
più le melodie della gioia o quelle della tristezza?
R/ Le melodie
Ebraiche contengono sempre un contrasto di sentimenti; anche nelle melodie
tristi c’e’ gioia, spesso nascosta, e tristezza in quelle allegre. Comunque
anche nelle melodie allegre il sentimento del dolore e’ prevalente, e’ quello
il vero sentimento Ebraico, il vivere la tristezza gioendo di essere ancora qui
nonostante tutto.
Serrastretta
D/ Dopo 500 anni
l’anima Ebraica vive ancora !!!!!
R/ Nonostante
tutto, siamo ancora qui, con i nostri figli!!!!
Serrastretta
D/Qual è il più
bel complimento che hai ricevuto da parte del tuo uditorio?
R/ Forse la
sera prima del concerto a Serrastretta : vedendomi con il violino una
piccola donna mi sorrise: era seduta in prima fila , si andava
avvicinando a poco a poco, di sedia in sedia; d’impeto mi raccontò che
suo fratello suonava il mandolino, che lei amava così tanto la musica!, e poi
mi abbracciò. Ecco: ancora prima di conoscermi, questa persona si e’ avvicinata
come se io fossi parte della sua famiglia, voleva relazionarsi nei miei
confronti molto di piu’ che un ascoltatore, e dimostrò tutto questo solo
con il suo sorriso ed il suo affetto. Non sapendo come esprimere la sua
felicità, il sentirsi così vicina a queste tradizioni, mi disse: “ anche io mi
chiamo Angela”, senza sapere che Anjela e’ un nome Spagnolo Sefardita
usato dagli Ebrei Siciliani
D/Molto bello!
Ci vuoi dire qualche cosa di più sul tuo nome?
R/ In ebraico
Angela si scrive
אנג'לה
con la 'ג che in
Spagnolo equivale alla J.
Gli Angeli sono dei messaggeri di haShem:chi lo sa?! Forse si esprimevano in
musica! Ringraziamo Angela Yael, sperando di rivederla, e riascoltarla, al più presto
Gli Angeli sono dei messaggeri di haShem:chi lo sa?! Forse si esprimevano in
musica! Ringraziamo Angela Yael, sperando di rivederla, e riascoltarla, al più presto
( hana )