בית ספרד
Kasherut-כשרות
Kasherut o Casherut (in ebraico כשרות, letteralmente adeguatezza) indica, nell'accezione comune, l'idoneità di un cibo ad essere consumato dal popolo ebraico, sono le regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah, interpretate dall'esegesi nel Talmud e codificate nello Shulchan Aruch. Il cibo che risponde ai requisiti di casherut è definito kosher, kasher o casher (in ebraico כשר, letteralmente adatto). A causa della ricchezza delle leggi e della casistica corrispondente, per preparare un pasto Casher è necessaria una grande dimestichezza con le varie regole: è il motivo per il quale nei ristoranti Casher e negli stabilimenti industriali Casher si trova un sorvegliante (detto Mashghiach, משגיח) che ha il compito di vegliare al loro rispetto a garantire al consumatore la Casherut del cibo.
Il cibo, per essere consumato secondo le regole alimentari ebraiche, deve soddisfare vari aspetti:
- La natura del cibo;
- La preparazione del cibo;
- Per i cibi di origine animale, le caratteristiche dell'animale stesso.
Le limitazioni nell'uso di vegetali sono esplicitamente catalogate nella Torah ed accuratamente descritte nella letteratura Halachica. Alcune di esse sono limitate al raccolto della Terra d'Israele: per essere atto al consumo, deve essere sottoposto ad una serie di prelievi, denominati genericamente Terumot Vemaaserot; inoltre, il raccolto del settimo anno del ciclo sabbatico è soggetto ad ulteriori restrizioni. Altre limitazioni riguardano anche i prodotti coltivati all'infuori della Terra d'Israele: per esempio, il divieto di ottenere i prodotti di innesti, denominati Kilàyim. Il divieto di Orlà vieta i frutti prodotti dall'albero durante i primi due anni (vigono regole speciali anche per il terzo anno). Una cura particolare viene portata all'eliminazione di vermi e altri intrusi dagli alimenti di origine vegetale.
Vi sono regole strette per ciò che riguarda i cibi di origine animale. Queste sono riconducibili a regole di base, espressamente citate nella Torah, e regole derivanti dall'esegesi. Le regole indicate in seguito sono puramente esplicative, e non devono essere assunte come riferimento: la casistica è estremamente complessa e non sempre univoca. Spesso, anzi, comunità geograficamente separate hanno elaborato norme con sfumature diverse (si veda quanto detto a proposito dei pesci): in questo caso vige la regola di seguire l'usanza della comunità. Per riferimenti certi, si veda la bibliografia in calce.
Da Wikipedia
Ricetta:
Teglia di rape
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Ingredienti
3/4 fasci di rape fresche
Olio Extravergine di Oliva
Olive nere, aglio, peperoncino rosso, capperi, sale doppio, limone
Preparazione:
Lavare bene le foglie di rapa, e metterle in acqua e limone, insieme alle bucce di limone per mezz'ora,
quindi colarle e lasciarle asciugare in un panno di cotone.
Mettere l'olio in una pentola ampia, con spicchi di aglio tagliati a pezzetti e mettere la pentola sul fuoco a
fiamma bassa per pochi minuti. Poggiare le foglie nella pentola dopo aver abbassato la fiamma al minimo
poggiando sopra poco sale doppio, peperoncino e due tazzine di acqua. Appena le foglie iniziano a cucinarsi
divenendo piu' morbide, aggiungere i capperi e la polpa di olive. Quindi lasciare cucinare fino a piena cottura.
Poggiare le rape cotte in un ruoto, aggiungere un altro poco di olio di oliva e due tazzine di acqua e lasciare
nel forno fino a cottura completa.
Shalom, Yael
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