L'ALFABETO EBRAICO
Come la maggior parte delle scritture semitiche, l'alfabeto ebraico è di tipo abjad, cioè esclusivamente consonantico. Consta infatti di 22 lettere, tutte consonanti, il cui numero e ordine si trova già nelle Lamentazioni di Geremia e in altri carmi alfabetici della Bibbia, quali i Salmi. La scrittura procede da destra a sinistra. Le lettere sono caratterizzate da una o più tozze linee orizzontali dalle estremità oblique o arrotondate, connesse da linee verticali più sottili, dalle caratteristiche estremità tracciate a forma di clava. Molto lettere hanno forme molto simili, ragione per cui è necessario fare attenzione alla presenza di grazie e al tipo di connessione tra elementi orizzontali o verticali.
Nelle antiche scritture, le parole non potevano essere spezzate per andare a capo (tra gli Ebrei la parola scritta assumeva una particolare sacralità che ne impediva di fatto la frammentazione); alcune lettere venivano peròe opportunamente allungate finché la parola non arrivava alla fine del rigo. Negli stampati odierni quest'uso è ormai scomparso.
L'alfabeto ebraico viene ancora usato, praticamente immutato, per scrivere l'odierno neoebraico. Nel corso dei secoli è stato anche usato per scrivere le parlate dei luoghi di residenza degli Ebrei, come ad esempio il ladino (il dialetto spagnolo degli Ebrei di Spagna) e lo jiddisch (la parlata tedesca degli ebrei dell'Europa centro-orientale).
Due argomenti riguardante l'Alfabeto Ebraico:
- Schede scritte da ricopiare due tre volte, per memorizzare le lettere e le vocali