Il Sud che riscopre le sue Origini

Il Sud che riscopre le sue Origini
"Ni son todos los que están, ni están todos los que son" Gli Ebrei del Sud Italia che riscoprono le loro tradizioni di Sefarditi

10 ago 2012

Anusim, from the Iberian Peninsula to Sicily and Calabria



Anusim-אנוסים
Dalla Penisola Iberica alla Sicilia e la Calabria







Anusim, "costretti" è il termine corretto che descrive un gruppo di ebrei espulsi dalla Penisola Iberica durante l'Inquisizione nel 1492. La questione era particolarmente importante per molti di loro perché non erano solo costretti a convertirsi al Cristianesimo, ma soprattutto costretti ad abbandonare il loro status di appartenenza alla Nazione Ebraica. Il problema maggiore consisteva in  come mantenere l'ebraismo senza più esser parte della Nazione Ebraica. Riconosciamo gli Anusim proprio da questo particolare, e per i loro sforzi per mantenere le tradizioni anche nella Diaspora. Alcuni di loro avevano il sentimento di saggezza  interiore ereditato dai loro padri che li portava  a credere che l’auto da fe 'non avrebbe avuto fine con l’Inquisizione,  quindi un modo sicuro per vivere come un Ebreo, era in realtà di restare Anusim, e solo attraverso una forte fede continuavano a credere che  la porta si sarebbe riaperta  riportandoli ad una vita ebraica.  Venendo dalla Penisola Iberica, sia dalla Spagna che dal Portogallo, si trattò per lo più di ebrei che arrivarono in Sicilia già come Conversos. Si spostarono in Calabria, non appena l'accusa li obbligò a lasciare l'isola siciliana, mentre un piccolo gruppo di loro si trasferì a Napoli e dintorni, mescolandosi con gli ebrei emigrati dal nord. Avevano abbandonato tutti i loro averi, le case e portato con sé soltanto la loro sicurezza e la vita, considerata secondo l’ Halachà la cosa più importante: "Salva una vita, salva il mondo", un Ebreo che salva la sua vita continua la generazione e salva il Mondo. Gli Anusim sapevano come salvare le loro generazioni. Le tradizioni sono di due tipi anche se ogni gruppo ha il suo modo di mantenere queste tradizioni. E’ importante fare una chiara distinzione con le tradizioni ebraiche dei Marrani e quelle degli Anusim. I primi si spostarono in  Italia da nord soprattutto dal Portogallo. Vivevano come cripto-ebrei  all'interno di società segrete, quindi facilmente poterono emigrare nei paesi orientali, dove erano state fondate numerose comunità ebraiche. Un certo numero di marrani rimase per lo più a Nord a Livorno, Ancona, Ferrara, mentre in Puglia i marrani ebbero la possibilità di emigrare verso la Grecia e la Turchia, quindi un piccolo numero di loro rimase in quella zona, infatti la maggior parte delle sinagoghe sono medievali, e non Sefardite. Un tipico esempio di come gli ebrei trasmisero la loro identità è chiaramente dimostrato dalle tradizioni nel loro modo di vivere. Le Comunità Anusim, normalmente importavano interi villaggi con tutte le loro tradizioni Sefardite Spagnole: "San Salvatore, Sant’ Andrea" erano nomi di Villaggi Anusim, così come "Serre", che in lingua Spagnola ossia Ladina, significa boschi o foreste. Anche il termine Toro spesso nascondeva il vero significato di Torah, infatti in due villaggi vicino Napoli ' , di "Santa Maria del Toro", vi e’ una tipica tradizione ebraica dei Conversos dedicata al Santo, dove il Santo in questo caso indica la stessa Torah. In questi paesini esiste anche la tradizione di osservanza di appendere sul lato destro delle porte frontali appunto "Maria del Toro" come una Mesuzah a tre quarti del lato della porta. St. Lucia invece e’ la Celebrazione della Santa Luce, si celebra circa il 13-16 dicembre, con una tradizione di accendere  un lume con olio di oliva puro chiamato "Luce Eterna", e allo stesso tempo vi e’ la tradizione di distribuire ciambelle cotte in olio di oliva con foglie di alloro. Durante quella settimana è consuetudine



accendere candele alle finestre. Nel mese di febbraio c'è una tradizione di piantare alberi per ogni primo nato, mentre un festival nel mese di gennaio "Pacchianelle", ricorda molte delle tradizioni Spagnole : I personaggi oltre 200, con i tipici costumi Spagnoli antichi usati anche nella costiera Sorrentina, scendono a piedi giù dalle montagne con bambini e animali domestici, portando a valle cibi, pane, frutta, formaggi, ed una volta nella piazza si svolge una manifestazione con danze ballate con le nacchere, su canti di Slami Ebraici. Spesso si attribuiscono il nome di Spagnoli che è la versione moderna degli Ispanici o Sefarad. Mantengono questa tradizione da oltre 100 anni, così come la Tradizione tipica dei Conversos della "Processione del Venerdì Santo", come la ben nota a Seiano di Vico Equense che si tiene ogni tre anni, con gli  "Incappucciati", ossia gli Inquisitori, con un Evento locale a cui prendono parte oltre 350 personaggi e si ricorda il giorno in cui  gli Inquisitori cercavano gli ebrei Conversos condannandoli a morte. Coltivano tutt’oggi  alberi di melograno nei loro giardini in oltre i villaggi hanno la struttura di Borghi Spagnoli . Altre tradizioni tipiche dei Conversos sono raramente visibili o riconoscibili, poiche’ spesso camuffate con feste pagane o liturgiche inquanto il vero significato doveva essere conosciuto solo all'interno del Gruppo. Una presenza di discendenti degli Anusim di Moiano di Vico Equense mantiene una rudimentale usanza dei Tefillin prima di dire le preghiere, usano alcuni termini e modi di parlare in  Ladino, ed hanno nomi e cognomi ebraici, come Giuditta, Palma, o Marisa, Marianna e Annamaria, che erano il nome che i Conversos usarono in sostituzione di Miriam mentre nomi maschili erano Giuseppe, Vittorio, Beniamino. Mantengono alcune tradizioni tipiche del  lutto, ed  in alcuni casi tradizioni di macellazione kasher degli animali oltre ad avere la tradizione di matrimoni tra le famiglie dei villaggi per cui i nomi e cognomi sono sempre ricorrenti oltre ad essere parenti l’un l’altro. Per cio’ che riguarda le ricette della cucina il tipo di Kasherut e tradizione è lo stesso utilizzato dalle famiglie Anusim delle Serre Calabre  
"Serre Calabresi".



Usano pesce, olive e olio di oliva e verdure pulite con limone o aceto "netillat" prima di preparare i carciofi, melanzane o altre verdure come lattuga e così via, controllano attentamente le lenticchie il riso ed i legumi uno per uno, per vedere se ci sono eventuali impurità, e le uova, per vedere se contengono il seme. Insegnano alle donne ad essere molto attente alla pulizia personale, e vi e’ la tradizione di bollire i panni  prima di portarli al fiume per lavarli, e comunque pulire tutto nel fiume, come una tradizione delle donne di recarsi al fiume di notte con la luna piena. La presenza di cognomi come, Coen o Longobardi, Ferraro, Cuomo nella zona ampiamente dimostra che un numero di ebrei marrani dal Nord si era unito al gruppo di questi Anousim della Penisola Sorrentina. Spesso i villaggi avevano gli stessi nomi dei luoghi e cognomi dei Sefarditi della Spagna, cosa che permetteva loro di individuarne anche dopo molte generazioni la provenienza così da essere in grado di identificarsi. Questo perché i cognomi non sono sempre un modo sicuro per garantire l'identificazione. Un'altra tradizione tipica era quella di dare nomi ebraici ai bambini da parte materna e paterna, dove spesso questi nomi come Jiole, Carmelita, Andreana o Teresa, erano tipici nomi ebraici dei Conversos in modo da rendere possibile individuare se erano venuti dalla Spagna già come ebrei convertiti. Molti di questi conservano la tradizione dello  Shabbat accendendo le candele, sia come cripto-ebrei come quelli di Stretta Serrastretta e Serra San Bruno, o come vuole la tradizione come avviene nel quartiere ebraico di Napoli  di semplici candele, dove la donna avrebbe mantenuto l'uso come un segno inconscio della fede in alcuni casi chiamato anche "superstizione".



Queste tradizioni consideravano piu’ gli usi delle famiglie paterne, sia per i costumi che per l’osservanza. E sebbene l'istruzione proveniva da parte di madre e del padre, la prevalenza della tradizione paterna indica un forte sistema educativo che serviva a determinare l'identità ebraica del gruppo. Questo aveva lo scopo non solo di assicurare la continuazione delle tradizioni ma soprattutto che fossero mantenute all'interno del gruppo quelle provenienti dalle famiglie più osservanti. Questo dunque era un modo importante per riconoscersi: in base ai nomi e cognomi e tradizioni, potevano ricondursi da quale gruppo di Anusim provenissero. Il caso in cui vi e’ stata mescolanza tra le tradizioni marrane ed anusim, come è accaduto in molti dei gruppi nelle aree di Napoli, ha fatto sì che marrani integrati nella Comunità Anusim facilmente trovassero mariti e mogli all'interno del gruppo, pur mantenendo la tradizione tipica dei Marrani che aveva l'eredità matrilineare: le donne marrane infatti spesso erano sposate a non-ebrei, anche e soprattutto in Italia, sapendo che le donne provenienti da famiglie ricche potevano ancora generare ebrei marrani capaci di contribuire alle loro Società Segrete. Questa seconda tradizione, se non controllata portava pero’ all'assimilazione, particolarmente perche’ le società segrete del Sud non esistvano più dal momento che la maggior parte dei marrani erano emigrati e coloro che rimasero vennero fortemente assimilati, e lentamente iniziarono a rinunciare alla possibilità di un possibile ritorno. Il sistema degli Anusim nel Sud Italia sembra quindi l'unico sistema che mantenne l'identità ebraica ed essendo questa una tradizione molto più forte riuscì spesso anche a recuperare i marrani identificandoli come ebrei, riassorbendoli nelle loro tradizioni ebraiche. Ciò spiega il motivo per cui  gli Anousim e Marrani nella zona di Napoli è rimasto un gruppo unificato, ed al contempo spiega anche perché non vi è alcuna tradizione marrana tra gli Anousim calabresi. Infatti quest’ultimo è rimasto un gruppo di famiglie venute strettamente dalla Sicilia. Nelle "Serre Calabresi” e in alcuni dei villaggi della Penisola di Sorrento si conserva questo prezioso patrimonio. Le tradizioni ebraiche sono molto simili all'interno di questi due gruppi, ed è certo che la maggior parte di queste famiglie siano le stesse che in passato condivisero lo stesso percorso e che da generazioni continuano ad essere Anousim ossia Ebrei osservanti.

Napoli, Giovedì 9 Agosto 2012 (21 Av, 5772)
di Yael Amato-אמאטו יעל