Il Sud che riscopre le sue Origini

Il Sud che riscopre le sue Origini
"Ni son todos los que están, ni están todos los que son" Gli Ebrei del Sud Italia che riscoprono le loro tradizioni di Sefarditi

20 ott 2012

Ebrei nel Sud Italia: una storia ancora da scrivere


Corriere della Sera-Blog
Ebrei nel Sud Italia: una storia ancora da scrivere
Dal blog La nostra storia di Dino Messina
16/05/2008

Ebrei nel Sud Italia: una storia ancora da scrivere

Scritto da: Dino Messina alle 12:52

Dal dottor Francesco Pizzo
manager e cultore di storia, che dalla nascita di questo blog ci offre commenti sempre sapidi, riceviamo un interessante contributo alla storia degli ebrei nell'Italia del Sud  che volentieri pubblichiamo. 


Qualche anno fa Tullia Zevi, presidente delle comunità ebraiche italiane, affermò che la storia di quelle  nel meridione non era stata ancora  scritta. Aggiungiamo che presenta anche qualche mistero. Gli ebrei in Lucania sono stati presenti come documentato dalla sinagoga e dalle tombe di Venosa e Acerenza,  sulla direzione della via Appia da ovest a est. Ma comunità furono anche nell’alta val d’Agri, nella città romana di Grumentum e a Montemurro - come accertato dal Centro studi federiciano (centrostudifederici.org)  attraverso il ritrovamento di una stele a Grumentum con iscrizione in ebraico “Mosè, figlio di Emanuel” -  in generale fino al dominio aragonese nel Regno di Napoli nel 1503, allorché Ferdinando III  divenne anche re di Napoli.

Ferdinando “il cattolico” procedette anche nel regno napoletano all’espulsione degli ebrei, come  già in Aragona ed in Castiglia; alle comunità israelite del sud Italia che raggiungevano le 90.000 anime -  secondo lo storico Francesco Renda -  toccò la diaspora o il ridursi a “marrani” o praticare forme di “criptogiudaismo”, al pari dei 90.000 ebrei che il re Giovanni II accettò di stanziare in Portogallo. Agli inizi degli Anni ’90 dello scorso secolo sono stati rintracciati nel nord del Portogallo i discendenti di quei marrani, i quali nelle festività ebraiche ancora  praticavano, di nascosto, i riti della tradizione…







Il mistero dell’ebraismo in Val d’Agri, cui si accennava all’inizio:  Viggiano, paesino di montagna (media 1000 metri s.m.) dove si rifugiarono anche i profughi di Grumentum dopo le varie distruzioni per mano di longobardi, saraceni e persecuzioni di aragonesi, è noto per essere stato custode di una tradizione di musicanti e, in special modo, di arpisti. Nessuno è riuscito a spiegare in maniera soddisfacente i motivi di tale abilità con uno strumento,  per di più  costruito in loco, nel cuore di territorio povero, difficile e di tradizioni agro-pastorali.










Anche se in mancanza di prove documentali certe, esistono però indizi di presenza ebraica, anche nel comprensorio del comune lucano: a 1400 metri, in un luogo ideale per sfuggire a persecuzioni, esiste la località “Fontana di Genova”, con una fonte d’acqua, alle pendici del monte Sant’Enoc. Ambedue i toponimi sarebbero facilmente riconducibili alla fonte di Jehoshua e, particolarmente, al profeta biblico Enoc, l’eponimo del ritorno del popolo eletto alla terra promessa. Come escludere che quei fuggiaschi avessero con loro le famose arpe, che potrebbero aver diffuso tra gente che al massimo poteva essere pratica di zufoli di canna. Nella Bibbia, invece, si racconta che la fine dei lavori di costruzione del Tempio venne celebrata tra suoni di cembali e arpeggi…

Ancora una cinquantina di anni fa si panificava nelle case di venerdì e grano e farina erano custoditi in sacchi con colori e righe che richiamavano tessuti rituali ebraici. Per non dire dei cognomi che si rintracciano copiosi sulle lapidi del cimitero del paese…

Francesco Pizzo
Pubblicato il 16.05.08 12:52 | Commenti(0) | Invia il post

בית ספרד

11 ott 2012

בית ספרד

Napoli Vomero Notte-29-settembre 2012
Jue Oct 11 2012 (25 Tishrei, 5773)


The Festival Napoli Vomero Notte on september 29th 2012 has hosted an interesting combination of Arts' Event with a concert performed by the Sefarad Trioand Paintings Exibition of two major artists, Sara Hazan and Walther Linis. "To give a new connotation to a concert presentation in order to bring a new message where ARTS comes from the hands" Sara Hazan. Italy September
2012

   Sefarad Trio & Sara Hazan



The Sefarad Trio with Angela Yael Amato, violin, Gennaro Vanacore, flute and Roberta Paturzo, guitar, has been active in recent performances of Sefardi and Jewish Music in Italy, particularly in the Old Jewish Quarter in Napoli, where a flourished Jewish Community lived up to Inquisition time. The Trio performed the Jewish Music both in June-Festa della Musica e Musequality World Busk and in September-Napoli Vomero Notte, bringing to the audience alongside a musical research also the beautiful melodies of the Ladino Music, a lost tradition which indeed deserves to come to light. A connection was made within Italian and South American Composers such as Mauro Giuliani and Astor Piazzolla, to remember that the Hispanic culture and music has had great influence also on Italian and South American countries. A message of solidarity was launched with the new Musequality Project for schools which raises funds and donations to help children of developing countries to further their musical studies and in support of the Italian Bene' Anusim to return to their original roots.

 Paintings by Sara Hazan


Paintings by Walther Linis



    PROGRAMMA
    Concerto per Sukkot 2012


   Il Caos
   Painting by Sara Hazan and Walther Linis

   Sefardita
   Musica dalla Spagna, Turchia, Marocco, Tunisia
   La Rosa Enflorece, Adyo Kerida

   Ashkenazita
   Musica dalla Germania, Europa Orientale Polonia, Ungheria
   Russia, Ucraina
   Sun Rise - Sun SetHoraHava Naghila

   Filippo Gragnani
   ( Livorno il 3 Settembre 1768 )
   Chitarrista compositore nato a da una famiglia di musicisti e liutai
   Siciliana Dal trio op. 13 per flauto violino e chitarra

   Mauro Giuliani
   ( Bisceglie il 27 Luglio 1781 – 1829)
   Chitarrista, Compositore e violoncellista Italiano
   Fu tra i primi chitarristi e compositori per chitarra
   Lied op. 89,Abschied per voce e chitarra

   Antonio Paliotti
   Valdo's Rag, Valzer e Tango Argentino
   Scott Joplin
   The Entertainer   

   Astor Piazzolla
   (1921- 1992) Musicista Argentino
   ritenuto uno dei migliori virtuosi di bandeoneon.
   Libertango


בית ספרד

6 ott 2012

Gli Anusim: Ebrei per l'Halacha'


Vico Equense-Tramonto

Continuando a parlare di "Anusim", questo gruppo così particolare si considera per la Halacha' un gruppo di Ebrei a tutti gli effetti. Come nella lettera di Rabbi Aron Soloveichik, il quale chiarisce che questi Ebrei discendenti da famiglie scappate alla Inquisizione hanno diritto al ritorno, si discute sempre piu' ampiamente se si possa applicare ad essi un reintegro nella Comunita' attraverso formali Conversioni. In accordo con quanto la Halacha' impone, non e' possibile convertire chi e' Ebreo per cui solo un percorso di ritorno e' da ritenersi corretto per gli Anusim.


Rabbi Barbara Aiello-Sinagoga Ner Tamid del Sud

Sono spesso le correnti Ebraiche piu' ortodosse di tradizione Askenazita che non accettano questa normativa, sebbene la tradizione Sefardita ha sempre applicato questo tipo di ritorno inquanto i Sefardim hanno sempre saputo vivere senza creare barriere e differenze tra loro, per cui ne segue che nella tradizione Sefardita non esiste una corrente Progressiva, Conservativa o Liberale che si contrapponga a quella Ortodossa, ma semplicemente una Tradizione Sefardita di Osservanza con l'accettazione di maggior o minor osservanza, che e' poi in Italia assolutamente la stessa cosa anche nelle Comunita' Ortodosse.



Avendo vissuto per lungo tempo a Londra e conoscendo bene quanto le Comunita' Ortodosse siano attente ad una osservanza minuziosa, posso confrontare e definire l'Ortodossia Italiana, tranne pochissime eccezioni che riguardano l'Ebraismo delle Comunita' Lubavich, una Ortodossia Moderna dove l'osservanza nel Tempio e' rigorosa, ma non nella Comunita' stessa e dove gli scambi sono molto pochi e la vita Comunitaria nella gran parte dei casi quasi non esiste. Non vi e' una netta differenza di osservanza tra questo tipo di Ortodossia e quella delle Comunita' Conservative e Liberali in Italia, che sebbene viste come "non riconosciute" perche' così gli si appone l'etichetta spesso e volentieri senza buoni motivi, invece vivono un Ebraismo molto rigoroso, sia nell'osservanza che nell'educazione ebraica a cui dedicano moltissimi sforzi, proprio perche' consapevoli di quanto sia importante la trasmissione dell'educazione da una generazione all'altra. Non e' comprensibile quindi come si possa accettare oggi giorno una simile separazione se di fatto in Italia non esiste. Forse l'unico punto che veramente non e' in comune e' che nell'Ebraismo Conservative e Liberale si accetta che le donne studino  in egual maniera con uguale responsabilita' degli uomini e che salgano sulla Tevah, e che svolgano anche ruoli di Rabbino. Del resto e' anche vero che ultimamente proprio da Israele arriva una scia di modernita' dove proprio i Rabbini donna iniziano ad essere accettati. C'e' quindi da chiedersi se l'Italia sia al passo con Israele, o se questa prerogativa nasconda una semplice volonta' di NON inclusivismo e pluralismo che comunque non e' al passo con la visione piu' aperta che stesso lo Stato di Israele ha iniziato a promuovere.


Naturalmente le differenze ci sono, e comunque ogni gruppo continua a portare avanti visioni separate, sebbene oggi una possibilita' di esempio di Modernita' nell'Ebraismo potrebbe proprio essere il "vecchio" modello Sefardico. Bisogna pero' sottolineare che non tutti i Sefardim avevano questa visione aperta, ad esempio i Sefardim di paesi Africani tutt' ora non hanno una visione così aperta, mentre erano e sono gli Ispanici, ossia Spagnoli e Portoghesi, che hanno da sempre posseduto questa identita' di appartenenza tipicamente Sefardita che faccia prevalere l'unita' Ebraica rispetto alle differenze. Gli Anusim essendo Sefarditi, secondo le Comunita' Sefardite a cui fanno ritorno ed a cui appartengono sebbene nella Diaspora, rimangono Ebrei in ogni caso. E' questo un esempio di "Antica-Modernita'" che oggi sarebbe una immagine positiva di Ebraismo nel mondo. Oggi sempre piu' i gruppi Ebraici si trovano davanti ad azioni di chiaro antisemitismo, ma i motivi di questo sono anche dovuti alla divisione stessa del popolo Ebraico che invece di essere unito nelle sue differenze troppo spesso preme per far prevalere una tradizione piuttosto che un'altra. La cosa genera necessariamente una divisione interna che certamente porta una immagine negativa dell'Ebraismo stesso. Purtroppo la realta' attuale dei fatti e' che gli Ebrei stessi essendo divisi, non collaborano tra di loro, per cui non e' possibile avere una voce forte che li rappresenti nel mondo e di conseguenza sempre piu' spesso maggioranze che non certamente agiscono per il loro bene, decidono cosa sara' il loro destino, il destino del Popolo Ebraico. Pero' un movimento nuovo certamente dovra' nascere, dove chi agisce con forza dovra' necessariamente lasciar posto ad una visione piu' Democratica, che vada al passo con i tempi: oggi e' il Mondo stesso che chiede maggiore chiarezza, che non vuole piu' accettare imposizioni, ma vuole essere parte partecipe nella vita di ogni giorno, dove l'amicizia prevale sull'ostilita', dove le diversita' vengono coese da meccanismi di rispetto reciproco. In questo ambito e solo verso questo cammino si potra' intraprendere una strada nuova dove chi ne beneficera' saranno proprio gli Ebrei, perche' se si ottiene tolleranza ed accettazione reciproca, eliminando tutti i meccanismi ostili di intolleranza ed imposizione, certamente si arriverebbe ad una svolta. Il mondo si deve trasformare in un luogo piu' civile, appunto dove gli Ebrei vengano rispettati, certo, ma come tutti eguali, e dove essendo uno dei precetti fondamentali dell'Ebraismo "ama il prossimo tuo come te stesso", proprio il prossimo venga considerato. 

Troppo spesso la politica ha preso il posto dei veri precetti e le mizvoth da seguire. Iniziamo veramente a seguirle, ma con il cuore non meccanicamente, tenendo presente anche chi ci sta accanto. Le prime discriminazioni sono quelle interne, e spesso sono molto evidenti. Articoli dove si scriva che un movimento non e' riconosciuto dall' UCEI indica una chiarissima discriminazione, che oggi giorno non solo non e' piu' ammissibile, ma ancor piu' non da' una bella immagine degli Ebrei all'esterno, senza contare che UCEI ovviamente nasce dopo molte delle realta' Progressiste Francesi, dove molti Ebrei anche Italiani facenti parte delle Comunita' Liberali sono affiliati. E' inutile scrivere che non si riconosce qualcosa che e' nato prima, perche' veramente indica solo un chiaro intento di NON inclusivismo e politico di mettere da parte un Movimento addirittura precedente.

In Italia anche il Movimento Ortodosso e' molto diviso, non esiste una vera unita' all'interno dell'UCEI perche' lo stesso meccanismo che esiste al di fuori si riversa all'interno e spesso chi prevale non e' nemmeno la maggioranza. Sarebbe molto piu' semplice, almeno al Sud, essendo le emergenti Comunita' di origine Sefardita, portare questa tradizione, che anche nell'Ortodossia ha saputo nei secoli mantenere la sua unita' salda ed indelebile.



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