Il Sud che riscopre le sue Origini

Il Sud che riscopre le sue Origini
"Ni son todos los que están, ni están todos los que son" Gli Ebrei del Sud Italia che riscoprono le loro tradizioni di Sefarditi

19 ago 2012

PREGARE IN MUSICA


PREGARE IN MUSICA
INTERVISTA AD ANGELA YAEL AMATO

Ho di fronte a me Angela Yael Amato, donna di musica. La fisicità  decisamente mediterranea, unita alla  sfumatura d’accento che non nasconde il partenopeo, un sorriso grande ed aperto, sviano, ed a poco a poco disvelano ciò che Angela Yael è veramente: una fine distillatrice di suoni. La contrapposizione tra visivo, che pare a prima vista preponderante, ed uditivo: i suoi assoli al violino hanno la consistenza leggera,  ed insieme densa , di una berachah.
D/ La tua estate musicale è stata, con l’aiuto di haShem, ricca di eventi e  soddisfazioni professionali: ti va di parlarcene?
R/ Sì, certo: dal 21 al 27 giugno 2012 si sono svolti i concerti dedicati alla Festa della Musica & Musequality World Busk. Abbiamo partecipato a tre concerti di questa rassegna, i primi due   nella cornice dell’ Antico Quartiere Ebraico di Napoli, il terzo a Serrastretta, Calabria, terra di Anousym. Ho avuto la grande soddisfazione di essere alla guida dell'Ensemble Musicale Giovanile, giovani musicisti  dai 12-16 anni; di suonare insieme a Gennaro Vanacore, flauto, e Roberta Paturzo, chitarra , nell’ambito del  Sefarad Trio, un mix di antico e moderno,  spaziando dalla musica Rinascimentale Sefardita fino a  Piazzolla;  e con la Banda  Musicale  di Serrastretta, diretta dal Maestro Pino Caruso. A seguire, il 12 agosto si e' tenuto a Nocera Terinese un concerto in occasione della Conferenza di Rabbi Barbara Aiello  e Lorenzo de' Medici per la prossima inaugurazione della Sinagoga de' Medici e del primo Centro Interattivo di Cultura e Lingua Ebraica del Sud Italia.
San Gennaro All'Olmo
Pavimentazione
Napoli San Gregorio Armeno
Nocera Terinese
Serrastretta
D/ Se dovessi fare un bilancio della tua attività estiva, quali considerazioni ne trarresti?

R/ Sicuramente l’aver lavorato fianco a fianco con mio figlio Alessandro Yosef
D/ Quindi: Ledor vaDor, di generazione in generazione. Ed  il pubblico come ha reagito dinanzi al vostro repertorio?
Serrastretta 
R/ L’esperienza del prendere in mano lo strumento  all’interno dell’   Antico Quartiere Ebraico di Napoli è stata toccante : la musica sefardita, patrimonio dei nostri Padri e Maestri  quivi giunti da Sefarad, la Spagna, non risuonava da più di 500 anni in queste vecchie strade, non vi apparteneva più ; ritornare presso questi luoghi per eseguire proprio quella musica ha rappresentato molto più di un’emozione. Ed il pubblico qui accorso ha compreso e recepito il messaggio di un popolo ai tempi forte di  tradizioni e  cultura:  un’ identità completamente annientata dall’Inquisizione; ma non soppressa: gli Ebrei Napoletani ,specialmente coloro che ancora  abitano nel vecchio quartiere di Napoli e nelle zone remote sui monti Sorrentini, hanno mantenuto la loro identita’ attraverso le tradizioni in modo inconscio, ossia quasi sempre  senza nemmeno sapere che provenissero dall’ebraismo. I luoghi , e le anime, portano dentro di sè tracce indelebili, un’identità interiore che ha trasceso i secoli, e che si avverte inesorabilmente anche quando tutto pare sepolto, che salta fuori come il  suono puro e vibrante della melodia Ladina. Anche in quel di  Serrastretta c’è stata la stessa grande risposta da parte del pubblico, ma con una vicinanza molto più stretta : qui le persone portano tuttora nell’anima le loro radici:  in Calabria l’identita Ebraica ha vissuto durante i secoli nella coscienza degli Ebrei.
D/ Riassumendo: il pubblico napoletano ha rivissuto nel passato, quello calabrese ha rivissuto nel presente
R/Esatto: a Napoli il suono della Rosa Enflorece, per esempio, rivive dal passato, a Serrastretta appare vivo nel presente. La musica ebraica è finalmente tornata a casa!
D/ Il violino fa parte della tradizione musicale ebraica: hai scelto il violino o sei stata scelta da esso?
Serrastretta
Roma
R/ Il violino e’ lo strumento che fa risuonare il cuore per antonomasia:  le corde una volta erano parte di strumenti molto piu’ rudimentali -  ad esempio esiste in Calabria una Lira Calabrese a tre corde, tutt’ora suonata-  così i vari salteri, e viuele rinascimentali in genere, producono vibrazioni toccanti. Non sappiamo esattamente ‘che cosa’ il suono produca nella mente delle persone, fatto sta che che i suoni mettono ordine nella mente, ed in particolare , quando la musica e’ composta bene, produce effetti positivi tali da generare anche la correzione ed il perfezionamento dei sentimenti. Le vibrazioni dello strumento, in particolare quelle  del violino, trasmettono infinita armonia e fungono da vero e proprio  canale  di comunicazione tra esecutore  ed uditore. Cio’ che vibra, ed il modo nel quale vibra, imprime  un messaggio nell’inconscio che resta nella memoria; il risentirne il suono è un veicolo per riportare nel conscio quei sentimenti che appaiono dimenticati , ma mai sopiti: come l’Anima Ebraica. In questo la musica oltrepassa tutti gli ostacoli, e diventa un mezzo di comunicazione diretta, universale ,senza barriere, dove non vi sono diversita’ di lingue o idiomi. E’ risaputo come anche gli animali, o qualsiasi creatura vivente, avvertano le vibrazioni ed il significato della musica. Sì: il violino mi ha scelto ;  e dopo che ho iniziato a suonarlo non ho mai piu’ smesso.
D/ Ami suonare più le melodie della gioia o quelle della tristezza?
R/ Le melodie Ebraiche contengono sempre un contrasto di sentimenti; anche nelle melodie tristi c’e’ gioia, spesso nascosta, e tristezza in quelle allegre. Comunque anche nelle melodie allegre il sentimento del dolore e’ prevalente, e’ quello il vero sentimento Ebraico, il vivere la tristezza gioendo di essere ancora qui nonostante tutto.
Serrastretta
D/ Dopo 500 anni l’anima Ebraica vive ancora !!!!!
R/ Nonostante tutto, siamo ancora qui, con i nostri figli!!!!
Serrastretta
D/Qual è il più bel complimento che hai ricevuto da parte del tuo uditorio?
R/ Forse la sera prima del concerto a Serrastretta : vedendomi con il violino una piccola donna mi sorrise:  era seduta in prima fila , si andava avvicinando a poco a poco, di sedia in sedia; d’impeto  mi raccontò che suo fratello suonava il mandolino, che lei amava così tanto la musica!, e poi mi abbracciò. Ecco: ancora prima di conoscermi, questa persona si e’ avvicinata come se io fossi parte della sua famiglia, voleva relazionarsi nei miei confronti  molto di piu’ che un ascoltatore, e dimostrò tutto questo solo con  il suo sorriso ed il suo affetto. Non sapendo come esprimere la sua felicità, il sentirsi così vicina a queste tradizioni, mi disse: “ anche io mi chiamo Angela”, senza sapere  che Anjela e’ un nome Spagnolo Sefardita usato dagli Ebrei Siciliani
D/Molto bello! Ci vuoi dire qualche cosa di più sul tuo nome?
R/ In ebraico Angela si scrive
אנג'לה
con la che in Spagnolo equivale alla J.

Gli Angeli sono dei messaggeri di haShem:chi lo sa?! Forse si esprimevano in
musica! Ringraziamo Angela Yael, sperando di rivederla, e riascoltarla, al più presto

( hana )