Il Sud che riscopre le sue Origini

Il Sud che riscopre le sue Origini
"Ni son todos los que están, ni están todos los que son" Gli Ebrei del Sud Italia che riscoprono le loro tradizioni di Sefarditi

29 dic 2012

Quando l'Ebraimo diventa Politica di Interesse

בית ספרד

Ebraismo sempre piu' in Italia del Sud diviene materia di interesse, le motivazioni sono molteplici sebbene due principali sono certamente quelle piu' rilevanti. Nel mondo la tradizione Askenazita e' prevalente, e a dispetto di quanto avvenuto durante la Shoa', la tradizione askenazita intende mantenere forte e prevalente questo primato. Mentre esiste una tendenza inclusiva a voler portare al ritorno Ebrei che ne avrebbero tutto il diritto, esistono barriere di inquadramento e di interesse. Gli Ebrei Anusim Sefarditi, in Italia nel Sud, teoricamente se inquadrati nella tradizione Askenazita, non ritornerebbero più alle loro radici originarie, ne' le loro tradizioni sarebbero mai piu' rivalutate per l'importanza e valore prezioso che avevano in passato. L'ondata di arrivo Askenazita nel Sud Italia, che a tutti i costi vorrebbe occuparsi del recupero degli Ebrei Sefarditi perduti nel tempo, e' questione di interesse personale ed implica il fatto che per la tradizione Sefardita gli Anusim Ebrei non vanno soggetti ad essere inquadrati come "giudaizzanti" o di "origine" Ebraica, ma Ebrei Anusim a tutti gli effetti.

"Rabbi Yosef Caro (1488 – 1575) agreed in the Shulkhan Arukh with the decision of R. Isaac b. Sheshet that the Anusím, who practice the Jewish faith in secret and who were unable to flee the country, are to be regarded as Jews."


Rabbi Yosef Caro

In tempi molto più recenti, anche il Rabbino Aaron Soloveichik  di recente scomparso nel 2001, con una lettera del 1° di Nissan 5754 indica quale fosse la procedura ed i parametri di accoglimento degli Ebrei  Anusim nel processo di Ritorno, e dichiara che essi vanno trattati pienamente da Ebrei, contando anche nel Mignan, per cui il processo di conversione si applicherebbe solo a chi si potrebbe sposare, con l'immersione nel Mikve' senza benedizione, accettando tutte le Mizvoth, e nel caso dell'uomo se non circonciso, essere circonciso, e se gia' circonciso si fa hatafat dam brit.


Rav Aaron Soloveichik 

Il problema sorge dal fatto che le due procedure di Ritorno e di Ghiur si somigliano tra loro, ma non sono in effetti la stessa cosa. Mentre il Ghiur da diritto a chiunque si avvicina di poter far parte della Nazione Ebraica, la procedura di Ritorno da diritto ad un Ebreo Anusim di rientrare nella sua identita' perduta forzatamente. Inutile dire che nella tradizione Askenazita, poiche' non sussiste la necessita' di riconoscere la Diaspora, ne' la volonta' a recuperare tradizioni che non siano le proprie, il processo di Ritorno non e' minimamente applicato, giustificandolo semplicemente con una mancanza di dati, addirittura richieste ridicole di ricevere documentazioni scritte, o di avere prove che i nonni fossero sepolti in cimiteri Ebraici in tempi recenti quali la quarta generazione. Come sarebbe possibile ad Ebrei che hanno praticato segretamente esser poi sepolti in Cimiteri Ebraici? E' un modo questo per non dare considerazione al processo di Ritorno e per applicare con estrema leggerezza il Ghiur come sostituzione di esso. Questo pero' trattasi di una prassi di convenienza, perche' in questo caso, la strada e' breve al NON riconoscimento pieno delle proprie tradizioni, ossia i Sefarditi, sebbene abbiano una tradizione piu' antica e di valenza storica importantissima, vengono così mantenuti in minoranza, o comunque in uno stato di subordine. Del resto per quanto si possano sforzare  i Rabbini di essere inclusivi, pochissimi sarebbero quelli competenti per portare davvero alla rinascita l'Ebraismo nel Sud Italia. Ebrei Anusim e Rabbini Sefarditi di Comunita' Sefardite Ispaniche, sarebbero gli unici possibili. Portarli in una tradizione che non li appartiene o che falsifichi quali fossero le loro originarie tradizioni, sarebbe per loro come essere sottoposti ad una ulteriore forzatura similmente a quanto subito dall'Inquisizione, ed e' per questo che molti di questi Ebrei non ritornano, poiche' non rinunciano a perdere la loro originaria identita' di Sefarditi Ispanici. E' incredibile invece venire a conoscenza del fatto che addirittura in Sud America, dove moltissimi Ebrei Anusim ancora praticano le tradizioni Cripto-Judaiche, non esista un Beth Din indipendente, e che tutte le "conversioni", e non processi di "ritorno", vengono correntemente effettuarsi negli Stati Uniti, in Israele o comunque non nel proprio paese, in oltre la gran parte dei Beth Din e' presieduta da Rabbini di tradizione Askenazita.

Quali sono le prospettive per gli Anusim al Sud Italia di non esser discriminati ulteriormente? 

L'unica strada possibile, e' quella, la' dove queste Famiglie hanno lasciato tracce forti ed evidenti del loro Ebraismo Cripcto-Judaico, di non cedere alle possibilita' proposte di accoglimento nella Nazione Ebraica, se non siano definite tutte le finalita' in un Rientro, come Ritorno, che accolga tutte le tradizioni originarie.

Il Rabbino Capo delle Comunita' Sefardite in Israele Shlomo Amar
non solo rappresenta la tipica tradizione Sefardita, dove appunto la tolleranza e la mentalita' inclusiva e' molto piu' marcata rispetto a Rabbini di tradizione Askenazita, ma accoglie tradizioni ben piu' antiche.


Rav Shlomo Amar

Purtroppo essendo il mondo odierno filtrato da forme di interesse personale, non e' semplice far giustizia a questa causa, ossia al vero Ritorno degli Ebrei Anusim specie nel Sud Italia dove sembra veramente terra di nessuno, e dove poiche' la condizione di abbandono di questi Ebrei Anusim e' stata totale da parte della Comunita' Ortodossa Italiana per anni e secoli, a parte il riconoscimento di Rav Elio Toaff che con alcuni scritti mise in luce l'importanza storica di questo fenomeno con sincerita', non e' credibile ne' sincero oggi  questo interesse improvviso mostrato da alcune Comunita' che non sono Sefardite, o che non vivono piu' la tradizione Sefardita Ispanica di origine, ma si sono man mano loro stesse inglobate in tradizioni vicine a quelle Askenazite. Oramai le uniche forze credibili per tale recupero, saranno i Sefarditi stessi senza compromessi di alcuna sorta. Così come vi e' da chiedersi se veramente l'osservanza consista nel mantenere alcune regole nella loro semplicita' oppure se queste debbano seguire forzosamente tradizioni che sono state istituite successivamente nel corso dei tempi. I Rabbini Sefarditi erano noti Kabbalisti, Scieniziati, Medici, per cui sapevano rendere lineare ed al contempo conforme alle regole tutta l'osservanza. Leone da Modena nei suoi scritti Historia de' Riti Ebraici descrive in Italiano cosa e come veniva fatto per osservare le Mizvoth. I suoi scritti indicano come l'osservanza fosse semplice, e mai legata a vincoli di dipendenza dell'individuo da Istituzioni, o meccanismi che ne costringessero la sua liberta' e sudditanza rispetto ad altri Ebrei. L'uomo Ebreo nasce, come tutti gli uomini, libero e soggetto alle regole dell'Ebraismo inquanto riconosce il subordine solo al Signore, e null'altro. Rispetta quanto indicato nella Torah, in modo da poter vivere in armonia con se' stesso ed il mondo circostante, e in nessun momento gli viene limitata la sua liberta' ed indipendenza se vive secondo queste osservanze. Ad esempio l'uso odierno di marchi Rabbinici che indichino la Kasherut puo' sembrare a prima vista un grosso vantaggio, ma in effetti sono un meccanismo regressivo, dal punto di vista Ebraico, poiche' non prevedono la promozione di una vita di osservanza indipendente. Nei tempi dei Rabbini come Yosef Caro e Leone Da Modena, le soluzioni sarebbero state quelle di promuovere che ogni Ebreo possedesse una terra dove coltivare e produrre direttamente prodotti naturali, dando l'obbligo come dovrebbe essere ad ogni Ebreo di controllarli prima di mangiarli. 



Così come e' strano soffermarsi su dichiarazioni come quelle che "dicono che una Comunita' Ebraica" si formi attorno al mikve'. Sebbene questo sia stato un segno di grande civilta', e profondo senso di osservanza, come avviene per esempi di mikve' simili a quello ritrovato ad Ortigia, Siracusa, questo non e' affatto l'unico esempio di osservanza, poiche' non solo originariamente il mikve' non esiste' ma era il mare ed i fiumi, i luoghi di immersione per la purificazione. In tempi di tolleranza nei confronti degli Ebrei i mikve' sono stati presenti nelle Comunita', anche nel Sud Italia se ne trovano, oltre al Mikve' di Siracusa ricordiamo quello di Nicastro a Lamezia Terme, che sorge tra due fiumi sul Timpone, in una antica Comunita' Ebraica rimasta lì fino al 1300 circa, successivamente spostatasi sui monti come era solito fare,  dove questi Ebrei perseguitati anche come Anusim mantennero tutte le tradizioni originarie. 



Rabbi Barbara Irit Aiello 
Lì dove scorre il fiume Amato nei paraggi dei monti di Serrastretta attualmente esiste dopo 500 anni una nuova Comunita' Ebraica, ed una Sinagoga Ner Tamid del Sud fondata nella vecchia casa di preghiere della Famiglia Aiello-Scalise oggi ancora appartenente a Rabbi Barbara Irit Aiello. In luoghi vicini ritrovamenti di una stella di davide impressa sul pavimento di una delle case ed un mikve' nascosto tra le siepi, indicano la chiara presenza Ebraica, oltre al fatto che gli Anusim stessi mantennero la tradizione del mikve' immergendosi nel fiume. Dove le persecuzioni furono ancor piu' oppressive, come per gli Anusim della Penisola Sorrentina, le popolazioni Sefardite nascoste sulle montagne, tipicamente di Gragnano e del Faito, usavano immergersi, come da antichissima tradizione, nel fiume. La tipica legenda delle Janare, racconta che le donne si recassero al fiume di notte con la luna piena per "lavare la biancheria", sebbene non vi fosse necessita' di lavarla di notte con la luna piena, mentre per il mikve' e' tradizione recarsi di notte, poiche' non si era osservati, e la luna piena indica il passaggio del capomese, ossia che questo rito si svolge mensilmente come previsto dall'Halacha'. Così come il lavabo di ceramica su ferro battuto che esiste nelle case Sorrentine messo nella stanza da letto, ancora in uso per la Netillat Yadaim, il lavaggio del viso e delle mani subito dopo il risveglio.

 Netillat Yadaim presso la Comunita' Ner Tamid

La tipica Brocca a due braccia 


Le due motivazioni? Una di interesse numerico, ossia far prevalere una tradizione rispetto all'altra, ed una di interesse Politico-Economico, ossia mantenere il primato decisionale ed economico.