Il Sud che riscopre le sue Origini

Il Sud che riscopre le sue Origini
"Ni son todos los que están, ni están todos los que son" Gli Ebrei del Sud Italia che riscoprono le loro tradizioni di Sefarditi

12 feb 2013


Purim-14th Adar 5773

בית ספרד




PURIM – IL CARNEVALE EBRAICO
Feb 24, 2013
Purìm significa « sorti » ed è la festività più allegra del calendario Ebraico, che inizia il 14 di Adar (marzo-aprile) e termina il giorno seguente.Si tratta di una festa non-Biblica, istituita dai Rabbini in epoca tarda, e infatti gli avvenimenti che questa celebrazione ricorda sono accaduti molto dopo la rivelazione della Torah sul monte Sinai. A Purìm ci si rallegra per la salvezza degli Ebrei che scamparono al perfido Haman, il quale voleva sterminarli, e si loda il Signore che ha sempre protetto il popolo d’Israele permettendogli di sopravvivere a tutte le terribili persecuzioni della storia.La storia di Purìm ci insegna che a volte Dio non agisce in modo miracoloso ed evidente; ma anche quando la sua presenza sembra essere nascosta, Egli è sempre onnipotente e onnipresente e non dimentica di redimere il Suo popolo.

Origine Biblica (da Wikipedia)
Durante la festività, il giorno dopo il digiuno, viene letto l’intero Libro di Ester (in ebraico meghillàt Estèr, lett.:Rotolo di Ester), uno dei libri storici che compongono i Ketuvim.Il racconto inizia con Mardocheo che salva re Assuero da un complotto di corte. Il Re lo eleva al rango di funzionario scatenando le invidie di Amàn, il potente consigliere del Re.Re Assuero, diede una serie di banchetti in onore dei dignitari dei regni mediorentiali e, di fronte al rifiuto della regina Vasti, sua moglie, a presenziare ad uno dei banchetti, decise di prendere una nuova moglie a cui conferire il rango di Regina per non rimanere umiliato di fronte al mondo.Mordechai, allora, portò alla corte del Re anche sua cugina Ester, orfana, che incontrò le grazie del Re. Ester divenne la regina. Nuovamente Mordechai venne a conoscenza di un complotto contro il Re e lo fece avvertire da Ester. Ester ne guadagnò il rispetto.In quegli stessi giorni Amàn, venne elevato al massimo rango e da quel giorno tutti dovevano inginocchiarsi e prostrarsi in sua presenza. Unico a non prostrarsi rimase Mordechai poiché, in quanto Ebreo, rispettava il precetto di non prostrarsi se non di fronte al proprio Dio. Amàn avvampò d’ira e, saputa l’origine di Mordechai, piuttosto che rivalersi su di lui, decise di sterminare l’intero popolo ebraico.Amàn così parlò al Re: « Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila talenti d’argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale. Allora il re si tolse l’anello di mano e lo diede ad Amàn, l’Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico degli Ebrei. Il re disse ad Amàn: «Il denaro sia per te: al popolo fa’ pure quello che ti sembra bene» »   (Ester 3,8-11)L’editto emanato dal Re, secondo il consiglio di Amàn, venne diramato in tutto il regno gettando nello sconforto e nella disperazione l’intero popolo ebraico.Mordechai chiese alla cugina Ester di voler andare dal Re a chiedere grazia per il suo popolo, ma lei gli rispose che nessuno, se non chiamato, poteva recarsi dal Re, pena la morte. Mordechai fece dire ad Ester:« Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti gli ebrei, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per gli ebrei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d’una circostanza come questa? »   (Ester 4,13-15) Ester, convinta delle ragioni di suo cugino Mordechai, gli mandò a dire:« Và, raduna tutti gli ebrei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch’io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò! »   (Ester 4,17)    Per i tre giorni seguenti Ester, Mordechai e tutto il popolo ebraico osservarono il digiuno ed implorarono la clemenza del Signore verso il proprio popolo.Ester si recò dal Re al termine del digiuno e, lo pregò di voler offrire un banchetto e di invitare anche il perfido Amàn. La notte il Re non riuscì a prendere sonno e chiede che gli venisse letto il libro delle cronache nel quale era registrato il servigio che Mordechai aveva reso la Re. Subito dopo la lettura del passo relativo, Amàn si presentò al Re per chiedere che Mordechai venisse impiccato. Ma il Re chiese ad Amàn cosa si dovesse fare per onorare un uomo. Amàn rispose pensando che il Re volesse onorare lui stesso. Al termine della risposta il Re ordinò ad Amàn di fare quanto appena detto in onore di Mordechai. Amàn divenne una furia, fece come comandato e tornò alla propria casa. Non appena arrivato giunsero gli eunuchi del Re che lo accompagnarono al banchetto. Durante il bachetto la Regina Ester chiese: « Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte »   (Ester 7,3-4) Il Re di rimando le chiese:« Chi è e dov’è colui che ha pensato di fare una cosa simile? »   (Ester 7,5)  Ed Ester: « L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn »   (Ester 7,6) Amàn venne impiccato a quello stesso palo che aveva fatto preparare per Mordechai e quest’ultimo ne prese il posto come consigliere del Re.
Come festeggiare: Il giorno precedente a Purìm (13 Adar), si osserva il digiuno di Ester che dura dall’alba al tramonto. Se questa data cade di Shabbat, il digiuno viene anticipato al giorno precedente. Vi sono poi quattro importanti mitzvot da osservare prima del tramonto:Leggere la meghillah di Ester; quando viene menzionato il nome di Haman gli Ebrei fanno molto rumore per cancellare il suo ricordo.Donare cibo; viene infatti donato del cibo già pronto da mangiare ad almeno una persona.Fare dei doni ai poveri; cioè dare delle monete ad almeno due persone bisognose.Consumare il pasto festivo; bisogna consumare almeno un pasto durante la festività.Durante lo Shabbat precedente a Purìm viene letto il brano di Deuteronomio 25;17-19 (in aggiunta alla parashà della settimana) in cui si parla dell’assalto della tribù di Amalek che attaccò gli Ebrei senza motivo durante l’esodo dall’Egitto.Non a caso, Haman era proprio un discendente di Amalek. Poichè a Purìm i bambini Ebrei usano mascherarsi, questa festa viene chiamata anche « Carnevale Ebraico ».Secondo la tradizione, la festività di Purìm, come quella di Channukkah, verrà festeggiata anche dopo la venuta del Messia.






dal sito Torah.it

Meghilla' in Ladino ( da Izmir )



Meghilla from Rabbi Barbara Irit Aiello



Sun • Feb 17th  • Our next guest: Jamie Shear
Illuminated Megillat Esther 
of Renaissance Italy


בית ספרד

Concerto per la Festa di Purim a Napoli




Dolci Tipici
Orecchie di Hamman
Biscotti a Stella con Marmellata

Biscotti all'amarena
ricetta:

ingredienti
400gr di farina
180 di Olio di oliva
180 di zucchero
3 tuorli d'uovo
la scorza grattugiata di limone
RIPIENO:
250 gr di marmellata di amarena
300 gr pan di spagna
Per la ghiaccia:
200 gr di zucchero
1 dl di acqua
mezzo cucchiaino di bicarbonato
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Impastare una pasta frolla con tutti gli ingredienti, su foglio di carta forno stendere una sfoglia a forma di rettangolo dallo spessore non troppo sottile. In una terrina mescolare alla marmellata il pan di spagna e versare sulla pasta frolla al centro del rettangolo,nel senso della lunghezza, spennellare i bordi con rosso d'uovo e ripiegare la pasta su se stessa, capovolgere in modo che le giunture capitano sotto, spennellare tutta la superficie con il tuorlo d'uovo. Con il coltello tagliare formando i biscotti, spennellare con la ghiaccia preparata mettendo in un pentolino l’acqua, lo zucchero e il bicarbonato fino a che non diventi un composto liscio e morbido. Infornare i biscotti a 160° per 30 minuti.